Il concetto di pari opportunità sta assumendo sempre più importanza a livello lavorativo, sia per i datori di lavoro e le imprese, sia per i dipendenti che potrebbero subire dei trattamenti scorretti da parte di colleghi e/o superiori.


Creare un ambiente di lavoro inclusivo e che riduca al minimo ogni tipo di discriminazione verso il personale è infatti fondamentale, con pene e sentenze giuridiche sempre più severe nei confronti di chi non dimostra un’adeguata attenzione a questi temi.


È quindi fondamentale comprendere a fondo questo importantissimo concetto, avendo bene a mente:

  • cosa si intende per pari opportunità;
  • di cosa si occupa il Ministero per le Pari Opportunità;
  • cos’è il Codice delle Pari Opportunità e cosa stabilisce;
  • cos’è il rapporto biennale sulle pari opportunità e come va compilato;
  • cos’è la certificazione di parità di genere e quali sono i vantaggi;


Cosa sono le pari opportunità?


Nell’ordinamento giuridico italiano, le pari opportunità sono un insieme di comportamenti e norme volti ad un trattamento imparziale tra uomini e donne a livello economico, politico, sociale e lavorativo. 

Più in generale, quando ci si riferisce alle pari opportunità si indicano quindi le azioni correttive e di integrazione che puntano ad eliminare le discriminazioni che sfavoriscono categorie giuridicamente “deboli”.


Questo include ovviamente anche l’obbligo di accesso, trattamento e remunerazione lavorativa senza alcuna distinzione tra il sesso maschile e femminile, che purtroppo viene ancora troppo spesso non rispettato.


Come affermato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, infatti:

 “la recente crisi economica internazionale ha avuto pesanti ripercussioni sulle categorie più deboli del mercato del lavoro e, tra esse, quella delle donne. Sono sensibilmente peggiorate le condizioni di parità di genere, con il conseguente aumento delle discriminazioni in ambito lavorativo”.


Di cosa si occupa il Ministero delle Pari Opportunità?


Proprio per combattere questo tipo di discriminazioni sono stati istituiti una serie di organi governativi incaricati di occuparsi di Pari Opportunità a livello nazionale, capeggiati dal Dipartimento per le Pari Opportunità


Il Dipartimento è stato costituito nel 1996, mentre nel 1997 sono state fissate le funzioni del Ministero attraverso un apposito decreto. 

Le funzioni principali di questo organo governativo sono:

  • la proposta e il coordinamento di attività normative ed amministrative inerenti alle pari opportunità;
  • il coordinamento delle amministrazioni e degli enti locali;
  • la definizione di politiche di intervento mirate a combattere episodi e fenomeni di discriminazione di genere;
  • la cura dei rapporti con le amministrazioni statali ed organi extra-nazionali in tema di pari opportunità;
  • il monitoraggio e la vigilanza sull’attuazione della legge 12 luglio 2011, n.120, che ha come obiettivo un’adeguata rappresentanza femminile all’interno della Pubblica Amministrazione e delle imprese sotto il suo controllo;
  • la gestione di compiti connessi alla promozione, analisi, controllo e sostegno della parità di trattamento nell’accesso a beni e servizi e loro fornitura, in attuazione della direttiva 2004/113/CE.


L’attuale presidente del Dipartimento è l’on. Eugenia Maria Roccella.


Cos’è il codice delle Pari Opportunità? Cosa stabilisce?


Istituito con il D. Lgs. 198/2006, il Codice delle Pari Opportunità disciplina a livello legislativo i comportamenti e le azioni volte ad eliminare ogni tipo di discriminazione basata sul sesso. 

In particolare, il Codice si pone l’obiettivo assicurare la parità di trattamento in ogni campo, con particolare riferimento al lavoro, l’occupazione e la retribuzione.


Il Codice specifica inoltre in maniera chiara come sia necessario tenere a mente questi propositi anche nella formulazione e nell’attuazione di leggi, regolamenti e attività da parte di ogni soggetto giuridico.


L’art. 3 del Codice stabilisce anche la presenza di un Comitato Nazionale Parità (già istituito con la precedente Legge n. 125/1991), che coerentemente agli obiettivi stabiliti deve promuovere e salvaguardare le Pari Opportunità attraverso attività volte a promuovere l’occupazione femminile e l’uguaglianza tra uomini e donne sul lavoro. Oltre a ciò, il Comitato svolge diverse altre funzioni, tra cui:

  • la sensibilizzazione dell’opinione pubblica su temi di uguaglianza di genere;
  • la definizione di indicazioni per lo svolgimento e il finanziamento di attività rivolte alle Pari Opportunità;
  • la verifica dell’applicazione della legislazione vigente in materia.


Oltre a ciò, questo insieme di normative stabilisce delle definizioni giuridiche di discriminazione diretta e indiretta da applicare nelle controversie giudiziarie (per maggiori informazioni a riguardo consulta il nostro articolo sulle discriminazioni lavorative).  A tal proposito, il Codice vieta ogni tipo di molestia e/o azione discriminatoria, dentro e fuori dal luogo di lavoro.


Il Codice delle Pari Opportunità stabilisce anche degli obblighi per le imprese, tra cui la redazione di un rapporto sulla situazione del personale maschile e femminile.

Cos’è il rapporto biennale sulle Pari Opportunità? 


Come accennato, il Codice delle Pari Opportunità prevede la creazione da parte delle aziende di un rapporto sulla situazione occupazionale della propria impresa dal punto di vista di genere. Tra le informazioni richieste sono presenti ad esempio:



  • indicazioni sui contratti collettivi applicati ai lavoratori;
  • indicazioni generali sul numero complessivo di occupati;
  • entrate, uscite e trasformazioni di contratto;
  • indicazioni sulla formazione del personale.


Questo documento è obbligatorio per tutte le imprese con più di 50 dipendenti e deve essere inviato per via telematica, attraverso la piattaforma Servizi Lavoro. Entro il 31 dicembre di ogni anno vengono inoltre elencate le aziende che devono adempiere a questo obbligo.


Il rapporto deve essere redatto ogni due anni e deve essere consegnato entro il 30 aprile dell’anno successivo alla scadenza del biennio (salvo proroghe, come accaduto nel 2022). Le modalità per compilare il rapporto sono disponibili nel decreto Interministeriale del 29 marzo 2022 (e nell’allegato A del documento). 


Nel caso in cui il rapporto sia incompleto o non veritiero sono previste sanzioni dai 1000 ai 5000 euro; se invece il documento non viene consegnato entro 12 mesi la pena consiste nella sospensione per un anno dei benefici contributivi dell’impresa. 


Cos’è la certificazione di parità di genere e quali sono i vantaggi

Il PNRR ha previsto un sistema di certificazione di parità di genere per le imprese che rispettano una serie di parametri di inclusività, al fine di promuovere attivamente il rispetto delle Pari Opportunità sul luogo di lavoro.


La certificazione prevede sgravi fiscali, benefici nelle gare d’appalto e diversi altri vantaggi, con bandi e finanziamenti in grado di ridurre sensibilmente i costi legati al processo di acquisizione. Leggi il nostro articolo sulla certificazione di parità per maggiori informazioni.


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Forniamo consulenza specializzata per aiutare le imprese ad agire nel rispetto delle norme, tutelando i loro diritti e usufruendo della opportunità a disposizione, come la certificazione della parità di genere. Aiutiamo inoltre gli imprenditori a migliorare il proprio ambiente lavorativo in termini di inclusività, fornendo analisi focalizzate su ogni contesto aziendale.


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