
Rottamazione “quinques”: la nuova rottamazione delle cartelle esattoriali per il 2025
05 Febbraio 2025
In questo articolo:

Pochi giorni fa il Parlamento ha bocciato l’emendamento a firma leghista che prevedeva una nuova rottamazione delle cartelle esattoriali. Molti contribuenti, che speravano in questa opportunità per regolarizzare la propria posizione fiscale, potrebbero essere rimasti delusi.
Tuttavia, un emendamento è una proposta di modifica alla legge di Bilancio pensata per inserire provvedimenti rimasti stati esclusi dalla versione originaria, o per correggere quelli già previsti nel testo. Quindi, il fatto che la proposta della Lega di inserire una nuova rottamazione nella legge di Bilancio non sia stata accolta non deve far perdere la speranza. Adesso si passa a una proposta di legge completa, con una sanatoria ad hoc per le cartelle esattoriali.
Questa nuova rottamazione, che si rifà a quelle precedenti in termini di vantaggi come la riduzione degli interessi e delle sanzioni, presenterà però alcune differenze importanti rispetto alle versioni passate.
Nuova rottamazione delle cartelle 2025: come funzionerà?
Anche se la Commissione Bilancio ha bocciato l’emendamento sulla rottamazione quinquies, come anticipato, il Parlamento ha presentato una nuova proposta di legge sulla rottamazione delle cartelle esattoriali. Infatti, una proposta firmata da Alberto Luigi Gusmeroli e Massimo Bitonci è stata discussa. Se tutto fosse andato secondo i piani, questa proposta doveva essere votata entro marzo 2025 e attuare dei provvedimenti a partire da aprile.
La nuova sanatoria riguardava le cartelle esattoriali e di cercare di accedere a una “rottamazione quinquies”.
Quando scade la domanda per rottamazione delle cartelle?
In questa proposta le domande avrebbero dovuto essere presentate entro il 30 aprile 2025, e, una volta accolta la domanda, il contribuente avrebbe potuto saldare l’importo in un’unica soluzione entro il 31 luglio 2025, oppure optare una rateizzazione delle cartelle esattoriali fino a un massimo di 120 rate mensili, con la prima rata da versare entro la stessa data di luglio. Tuttavia, questa rottamazione, è stata bocciata dalla Commissione Affari Costituzionali del Senato, che l’ha ritenuta inammissibile.
Cosa prevedeva la nuova rottamazione? Ecco le principali novità rispetto alla rottamazione precedente
Rispetto alla rottamazione quater, questa nuova versione avrebbe introdotto alcuni vantaggi concreti. Come avrebbe dovuto funzionare la nuova rottamazione delle cartelle esattoriali? In primo luogo, si prevedeva un piano di pagamento con rateizzazione delle cartelle esattoriali mensile, più basse e dilazionate su un massimo di 10 anni, rispetto alle 18 rate trimestrali della rottamazione precedente. Inoltre, c’era la possibilità, per chi avesse perso il beneficio della rottamazione precedente (rottamazione quater), di poter aderire nuovamente a questa sanatoria. La nuova rottamazione avrebbe incluso anche i debiti affidati all’agente della riscossione fino al 31 dicembre 2023, mentre la precedente riguardava solo le cartelle emesse fino al 30 giugno 2022.
Un altro importante cambiamento riguardava la possibilità di “saltare” fino a 8 rate (anche non consecutive) senza incorrere nella decadenza della sanatoria, contrariamente a quanto avveniva con la rottamazione quater, dove il mancato pagamento di una sola rata comportava automaticamente la decadenza. Se così fosse, il sistema risulterebbe più flessibile e meno severo per i contribuenti.
In sintesi, anche se il Parlamento non ha inserito la rottamazione quinquies nella legge di Bilancio, la proposta di legge in discussione avrebbe potuto portare a una nuova sanatoria delle cartelle esattoriali con termini più favorevoli per i contribuenti.
Come fare la domanda di rottamazione delle cartelle?
Se fosse andata in porto, sarebbe bastato presentare la domanda entro il 30 aprile 2025 e scegliere il piano di pagamento più adatto a te. Le rate disponibili sarebbero state rate mensili e fino ad arrivare a un massimo di 120 mesi! Insomma, una soluzione vantaggiosa per il tuo debito fiscale.
Perché è stata bocciata la rottamazione quinquies?
Purtroppo l’emendamento è stato rigettato. Ma perché? Perché, come anticipato sopra, è stato ritenuto inammissibile per due motivi principali:
- Il numero di rate a disposizione era troppo alto: si parlava infatti di un piano di dilazione di 120 rate, che avrebbe consentito al contribuente di saldare i debiti con rate più basse e soprattutto per un tempo più lungo
- Troppa elasticità prima della dedecadenza: rispetto alle precedenti versioni, in questo caso la decadenza sarebbe avvenuta non più alla prima rata non paga, ma ben dopo 8 rate non pagate, per di più non consecutive
Nonostante questo genere di proposta avrebbe aiutato davvero i contribuenti a saldare i propri debiti, la bocciatura non va ricercata solo in quanto appena detto, ma anche alla allocazione sbagliata della stessa proposta. Infatti, la rottamazione quinquies sarebbe stata collocata nel “decreto Milleproroghe”, tuttavia la rottamazione sarebbe risultata fuori luogo in quanto non è una proroga.
Gli esponenti della Lega però stanno già lavorando per una nuova proposta di agevolazione da inserire in futuri provvedimenti.
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