Cosa prevede la nuova legge 70/2024 sul Bullismo e Cyberbullismo
27 Agosto 2024 diritto al creditoRecupero creditirecupero crediti per aziende
Il governo ha discusso ed emanato il 30 maggio 2024 la legge 17 maggio 2024 n.70 recante “Disposizioni e delega al governo in materia di prevenzione e contrasto del bullismo e cyberbullismo”, con l’obiettivo di chiarire i provvedimenti che verranno presi laddove verrà riconosciuta questa forma di reato.
Cosa prevedeva la legge 71/2017 e come è stata integrata dalla 70/2024?
La legge 71/17 “Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno del cyberbullismo” è nata per tutelare il diritto delle nuove generazioni di navigare in rete in modo sicuro, positivo e libero. Ma non solo: prevede linee di orientamento per contrastare il cyberbullismo all’interno delle scuole. È una legge pensata sia per i colpevoli, che per le vittime.
Oggi però, le linee guida delineate da quella legge del 2017 risultavano insufficienti. Per questo, il governo ha deciso di integrare la legge introducendo innovazioni attraverso la nuova legge 70/24. Pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale il 30 maggio 2024, descritta come “Disposizioni e delega al Governo in materia di prevenzione e contrasto del bullismo e del cyberbullismo”, questa legge estende le disposizioni della 71/17 anche ai fenomeni del bullismo, con la finalità di prevenire e contrastare entrambe le azioni considerate oggetto del reato.
Come agisce la legge 70/24?
Cita il primo punto: “La presente legge è volta a prevenire e contrastare i fenomeni del bullismo e del cyberbullismo in tutte le loro manifestazioni, in particolare con azioni di carattere preventivo e con una strategia di attenzione e tutela nei confronti dei minori, sia nella posizione di vittime sia in quella di responsabili di illeciti, privilegiando azioni di carattere formativo ed educativo e assicurando l’attuazione degli interventi, senza distinzione di età, nell’ambito delle istituzioni scolastiche, delle organizzazioni degli enti locali, sportive e del Terzo settore che svolgono attività educative, anche non formali, e nei riguardi dei soggetti esercenti la responsabilità genitoriale, cui incombe l’obbligo di orientare i figli al corretto utilizzo delle tecnologie e di presidiarne l’uso”.
Ma come si manifesta il bullismo?
Il comma 1-bis definisce il bullismo come “l’aggressione o la molestia reiterate, da parte di una singola persona o di un gruppo di persone, in danno di un minore o di un gruppo di minori, idonee a provocare sentimenti di ansia, di timore, di isolamento o di emarginazione, attraverso atti o comportamenti vessatori, pressioni o violenze fisiche o psicologiche, istigazione al suicidio o all’autolesionismo, minacce o ricatti, furti o danneggiamenti, offese o derisioni”.
In parole povere, sono quegli atti violenti sia a livello fisico che psicologico che attaccano la vittima in maniera ripetuta, provocando, nella vittima, ansia e stress derivati. Questi atteggiamenti devono essere repressi per garantire equità e giustizia, oltre che una buona condotta (e crescita) delle nuove generazioni.
Il Cyberbullismo può diventare reato: quando succede?
Cyberbullismo può assumere forma di reato quando si configura come:
- Ingiuria
- Diffamazione
- Calunnia
- Furto d’identità
- Molestia
- Atti di violenza verbale e fisica
Infine, cosa succede a bulli e cyberbulli?
Come vengono punite queste azioni e chi viene punito? Se chi commette reato ha un’età inferiore ai 14 anni, a risponderne saranno i genitori.
Se però chi adotta questi comportamenti supera i 14 anni di età, è bene sapere che con l’avvento della nuova legge bullismo e cyberbullismo diventano veri e propri reati a sé stanti, punibili penalmente con pena detentiva (da 1 a 7 anni) per chiunque minaccia o molesta un’altra persona di qualunque sesso e razza, con condotte reiterate e mediante violenza, atti ingiuriosi, denigratori e diffamatori nei suoi confronti. Ma non finisce qui: se questi atti avvengono per mezzo di una o più persone con testimoni al seguito, la legge punisce con la reclusione anche chi è testimone di tali atti e non interviene o denuncia (con detenzione dai 6 mesi ai 3 anni).
Per contrastare il bullismo e il cyberbullismo bisogna essere uniti
Queste lotte contro forme di violenza (anche verbale) di bullismo e cyberbullismo non si possono combattere da soli: è importante restare uniti e fare fronte agli episodi affidandosi alla legge.
La nostra società, con il patrocinio di Rotary Club Dalmine centenario e di BNI Bergamo, promuove corsi (a titolo gratuito) nelle scuole della Provincia di Bergamo, con l’obiettivo di informare, e prevenire, questi episodi.
Siamo sempre disponibili per ulteriori approfondimenti.