Modello 231 cosa è e serve davvero alle aziende?
22 Ottobre 2025
Partiamo dalle base: il Modello 231 cosa è? È un sistema di regole e controlli che un’azienda può adottare per prevenire reati commessi da dipendenti o dirigenti nell’interesse dell’impresa, come corruzione, frodi o violazioni della sicurezza. Introdotto dal Decreto Legislativo 231/2001, serve a evitare che l’azienda venga ritenuta penalmente responsabile per atti illeciti commessi al suo interno. Il modello si basa su un’analisi dei rischi, procedure interne, un codice etico, un organismo di vigilanza e un sistema disciplinare. Se ben adottato e aggiornato, permette all’azienda di ridurre o evitare sanzioni, migliorare l’organizzazione interna e partecipare più facilmente a gare pubbliche e private.
Nel panorama imprenditoriale contemporaneo, l’interrogativo sull’effettiva necessità del Modello organizzativo ex D. Lgs. 231/2001 in contesto aziendale trova oggi una risposta netta e inequivocabile: sì, serve. E non solo come mero scudo difensivo contro responsabilità penali, ma come autentico strumento strategico di crescita, competitività e accesso a opportunità di finanziamento che il legislatore e il mercato riconoscono alle imprese virtuose. Questa normativa non rappresenta un adempimento burocratico fine a sé stesso, ma configura un’opportunità per costruire una governance solida, etica e trasparente, in grado di generare valore tangibile per l’impresa, i suoi stakeholders e l’intero sistema economico.
La responsabilità amministrativa degli enti: un sistema sanzionatorio che impone scelte strategiche
Considerando che il sistema delineato dal D. Lgs. 231/2001 pone a carico delle società, degli enti e delle associazioni (anche prive di personalità giuridica) una responsabilità per una vasta gamma di reati-presupposto (dalla corruzione ai reati societari, dai delitti ambientali a quelli informatici, passando per le gravissime violazioni in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro), tale responsabilità non è meramente oggettiva, ma si fonda sull’accertamento di una “colpa di organizzazione”. Pertanto, l’ente risponde quando il reato diviene possibile quando ci sono:
- carenze nella struttura organizzativa;
- inadeguatezza dei controlli;
- insufficiente vigilanza.
Ma quali sono le sanzioni previste? È Bene inquadrare che le sanzioni sono tanto pesanti quanto diversificate, e possono essere:
- pecuniarie, che si determinano attraverso un sistema a quote (da 100 a 1.000 quote, ciascuna variabile da un minimo di 258 euro a un massimo di 1.549 euro);
- interdittive, che possono determinare l’interdizione dall’esercizio dell’attività, la sospensione o revoca di autorizzazioni e licenze, il divieto di contrattare con la Pubblica Amministrazione, l’esclusione da finanziamenti e contributi pubblici;
- la confisca del prezzo o profitto del reato e la pubblicazione della sentenza di condanna.
Sul piano pratico, una condanna ex 231 può letteralmente paralizzare l’operatività dell’impresa, compromettendone irrimediabilmente la reputazione, le relazioni commerciali e la capacità di competere sul mercato.
Ecco perché, per evitare di incappare in queste problematiche, il legislatore ha previsto il modello organizzativo 231 come strumento di difesa e prevenzione.
La corretta adozione ed efficace attuazione del Modello 231 consente all’ente di beneficiare dell’esimente prevista dagli articoli 6 e 7 del D. Lgs. 231/2001, che esclude o attenua significativamente la responsabilità amministrativa in caso di reato commesso da un apicale o da un sottoposto.
Incentivi fiscali ed economici: il Modello organizzativo 231 come leva di accesso a finanziamenti pubblici
Il Modello organizzativo 231 genera benefici economici concreti e misurabili, spesso sottovalutati dalle imprese. Questo sistema riconosce alle società virtuose una serie di vantaggi competitivi in termini di accesso a finanziamenti, bandi pubblici, riduzione dei costi assicurativi e miglioramento del rating. Qualche esempio?
Il Bando ISI INAIL: fino a 130.000 euro a fondo perduto
Uno degli strumenti più rilevanti è rappresentato dal Bando ISI INAIL, che annualmente stanzia risorse significative (600 milioni di euro nell’edizione 2024/2025) per sostenere le imprese che investono nella sicurezza sul lavoro e nell’adozione di modelli organizzativi. L’adozione o l’aggiornamento del Modello 231 rientra espressamente tra gli interventi finanziabili, con contributi a fondo perduto fino al 65% delle spese sostenute e un massimale di 130.000 euro per progetto.
Le spese ammissibili comprendono:
- la redazione e l’adozione del Modello
- lo sviluppo di protocolli aziendali e codici etici
- la formazione del personale
- gli audit interni
- le attività di monitoraggio
Il Bando si rivolge a tutte le imprese – micro, piccole, medie e grandi – iscritte alla Camera di Commercio, operanti su tutto il territorio nazionale, con particolare attenzione ai settori a maggior rischio infortunistico quali edilizia, metalmeccanica, logistica, trasporti, sanità e gestione rifiuti.
La riduzione del premio INAIL: fino al 28% di sconto con il modello OT23
Parallelamente, le aziende che adottano il Modello organizzativo231 possono beneficiare di una sostanziale riduzione del premio assicurativo INAIL attraverso il modello OT23, strumento con cui si richiede annualmente (entro il 28 febbraio) la riduzione del tasso medio di tariffa per prevenzione. L’adozione del Modello 231 è considerata un intervento migliorativo di tipo A, cui viene assegnato un punteggio di 100 punti, sufficiente da solo per accedere alla riduzione. Tale riduzione varia in funzione della dimensione aziendale:
- fino al 28% per aziende fino a 10 dipendenti
- 18% per aziende da 10 a 50 dipendenti
- 10% per aziende da 50 a 200 dipendenti
- 5% per aziende oltre 200 dipendenti.
Si tratta di un risparmio economico diretto e strutturale, che si rinnova annualmente e contribuisce significativamente all’ottimizzazione dei costi aziendali.
Il Rating di Legalità: accesso preferenziale a finanziamenti e gare pubbliche
L’adozione del Modello 231 costituisce altresì uno dei requisiti premiali per l’ottenimento del Rating di Legalità, strumento introdotto dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) per promuovere e premiare le imprese virtuose che rispettano elevati standard di legalità, trasparenza ed etica. Il Rating, misurato con un sistema a “stellette” da 1 a 3, viene attribuito alle imprese con fatturato minimo di 2 milioni di euro e iscrizione al registro imprese da almeno 2 anni. L’adozione di un Modello 231 efficace, eventualmente integrato con specifiche disposizioni per prevenire i reati contro la Pubblica Amministrazione, consente di ottenere punteggi aggiuntivi rispetto alla stelletta base.
I vantaggi del Rating di Legalità sono molteplici e sostanziali: accesso preferenziale ai finanziamenti pubblici, con previsione di preferenza in graduatoria, attribuzione di punteggio aggiuntivo o riserva di una quota delle risorse finanziarie allocate; miglioramento delle condizioni di accesso al credito bancario, con riduzione dei tempi di istruttoria, valutazione favorevole del merito di credito e determinazione di condizioni economiche di erogazione più vantaggiose; punteggi premiali nelle gare d’appalto e nei bandi pubblici; maggiore visibilità e reputazione sul mercato, con pubblicazione dei nominativi delle imprese titolari del Rating nell’elenco ufficiale AGCM.
Quali altri vantaggi porta il modello organizzativo 231?
I vantaggi che può portare questo modello sono diversi:
- Rilevanza strategica anche nei processi di fusione e acquisizione (Mergers & Acquisitions – M&A) e nelle attività di due diligence che precedono operazioni societarie straordinarie.
- Integrazione con i fattori ESG: la sostenibilità, anche aziendale, è un tema sempre più centrale e non si può ignorare.
- Consolidamento codice degli appalti.
Tuttavia, queste tematiche meritano un approfondimento a parte di cui parleremo nei prossimi articoli.
Conclusioni: un investimento strategico, non un obbligo
Per un’azienda moderna, la gestione dei rischi e la tutela della reputazione non sono più temi secondari: fanno parte della strategia. In questo contesto, il Modello 231 rappresenta uno strumento concreto per proteggere l’impresa e dimostrare che l’organizzazione è solida, trasparente e responsabile.
Quando è costruito con cura, aggiornato nel tempo e realmente applicato, il Modello 231 può ridurre o addirittura escludere la responsabilità dell’azienda in caso di reati commessi da persone interne. In pratica, non si tratta di un adempimento formale, ma di una vera garanzia che premia chi investe in una gestione corretta e consapevole.
Il Modello 231 non è più una semplice opzione, ma un investimento strategico per chi vuole competere in modo sostenibile. Porta vantaggi concreti: tutela legale, accesso a finanziamenti e incentivi pubblici, riduzioni sui premi INAIL, maggiore credibilità verso clienti e banche, oltre a una migliore reputazione e all’integrazione con i criteri ESG.
Le imprese che scelgono la compliance 231 dimostrano serietà, capacità organizzativa e attenzione alla responsabilità sociale. Con l’aiuto di professionisti esperti in diritto penale d’impresa, è possibile costruire un modello su misura, efficace e sempre aggiornato.
In sintesi: adottare il Modello 231 oggi significa mettere in sicurezza il futuro dell’azienda, rafforzare la fiducia di chi la circonda e costruire un percorso di crescita solido, trasparente e sostenibile.
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