Cosa sono i contratti logistici e come interagisce il Decreto infrastrutture 2025 nel settore trasporti
23 Settembre 2025
In questo articolo:
‘ La conversione in legge del Decreto Infrastrutture 2025 (Legge n. 105 del 18 luglio 2025) ha introdotto rilevanti modifiche per il settore della logistica e dell’autotrasporto. Si tratta di un provvedimento che impatta direttamente sulla redazione dei contratti tra committenti, vettori, caricatori e altri soggetti della filiera, con l’obiettivo di rafforzare trasparenza, tutela dei tempi di lavoro, sicurezza e sostenibilità. Analizziamo ora i principali profili da considerare nella predisposizione di un contratto di logistica alla luce delle novità normative, considerando quattro grandi aree tematiche:
- i nuovi indennizzi per carico e scarico
- la disciplina dei pagamenti e delle responsabilità
- gli aspetti ambientali e organizzativi
- il ruolo che i contratti possono giocare in questo scenario.
Logistica e trasporto: quali sono i nuovi indennizzi per carico e scarico? Quali i tempi?
Uno dei punti di maggiore impatto del decreto riguarda la gestione dei tempi di carico e scarico delle merci. La normativa stabilisce che la franchigia massima consentita sia fissata in 90 minuti, superati i quali il trasportatore ha diritto a un indennizzo automatico di 100 euro per ogni ora o frazione di ora di ritardo.
Questo rappresenta un deciso passo avanti rispetto al passato, poiché consente di ridurre le attese improduttive che gravavano sui trasportatori e che spesso non venivano adeguatamente compensate.
Dal punto di vista del contratto logistica, diventa quindi essenziale inserire clausole chiare e precise sui tempi di carico/scarico, sulle procedure di registrazione degli orari e sulle modalità di calcolo dell’indennizzo.
È importante considerare anche la responsabilità solidale: il decreto prevede che il committente, il caricatore e in taluni casi il destinatario siano obbligati in solido al pagamento dell’indennizzo, con conseguente necessità di definire nel contratto i criteri di ripartizione dell’onere e le procedure per la gestione dei reclami.
Un ulteriore elemento innovativo riguarda la prova del ritardo: per riconoscer come fonti di evidenza sia i sistemi di geolocalizzazione satellitare sia i tachigrafi intelligenti installati sui mezzi, i contratti logistici dovrebbero dunque specificare:
- come tali strumenti vengano utilizzati
- chi sia tenuto a fornire i dati e con quali modalità possano essere contestati
Infine, occorre ricordare che l’indennizzo è soggetto a rivalutazione annuale in base agli indici ISTAT, quindi i contratti a lungo termine dovrebbero prevedere adeguamenti automatici per evitare incertezze interpretative.
Pagamenti, abusi e strumenti di vigilanza
Un altro ambito della riforma riguarda i pagamenti, dove è stato introdotto il nuovo comma 15-bis nell’articolo 83-bis del D.L. 112/2008, il quale stabilisce che i ritardi oltre i 60 giorni nel saldo delle fatture di autotrasporto possano configurare un abuso di dipendenza economica perseguibile dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM), con sanzioni fino al 10% del fatturato annuo dell’impresa inadempiente.
Come incide sui contratti logistici?
- implica la necessità di fissare con precisione i termini di pagamento
- introduce clausole che prevedano espressamente interessi di mora e penali
- disciplina i meccanismi di segnalazione delle inadempienze
Questa novità legislativa rende più difficile per i grandi committenti imporre condizioni squilibrate ai vettori, soprattutto a quelli di piccola e media dimensione che spesso non hanno la forza contrattuale per opporsi.
Viene introdotto anche il “CIGAL” (Cruscotto Informatico per la Gestione degli Appalti Logistici), un sistema telematico che consente di monitorare in tempo reale la conformità fiscale, contributiva e lavorativa degli operatori del settore.
Questo strumento rappresenterà una sorta di “bollino di affidabilità” per i contraenti, rafforzando la trasparenza della filiera. Nel contratto di logistica diventa quindi utile inserire clausole che disciplinino la cooperazione delle parti ai fini del mantenimento della regolarità contributiva e fiscale, nonché le conseguenze in caso di irregolarità segnalate dalla piattaforma.
Infine, il decreto affida all’AGCM un potere di intervento più incisivo, anche su segnalazione del Comitato Centrale per l’Albo degli Autotrasportatori, creando un sistema di vigilanza multilivello che riduce il rischio di pratiche scorrette e favorisce una concorrenza più leale.
Per le imprese, questo significa che la mancata conformità ai pagamenti o alle condizioni di correttezza contrattuale non è più solo un rischio commerciale, ma anche una violazione suscettibile di pesanti sanzioni.
Innovazione, sostenibilità e imballaggi: nuovi obblighi organizzativi
Per quanto riguarda gli incentivi per il rinnovo del parco veicolare e la disciplina della gestione degli imballaggi, il Governo ha stanziato 6 milioni di euro per ciascuno degli anni 2025 e 2026, destinati a favorire l’acquisto di veicoli a basse emissioni, più sicuri ed efficienti.
I decreti attuativi del MIT e del MEF stabiliranno i criteri di accesso a tali fondi, e nei contratti di logistica a medio-lungo termine sarà importante indicare l’eventuale utilizzo di veicoli agevolati, definendo obblighi e diritti delle parti in merito ai benefici derivanti dagli incentivi.
Sul fronte degli imballaggi, la nuova normativa chiarisce che il trasportatore è esonerato dall’obbligo di gestione o restituzione degli imballaggi non riutilizzabili, quando questi siano legati a servizi ancillari come facchinaggio o movimentazione.
Questo significa che la responsabilità ricade principalmente sul caricatore o sul destinatario, salvo diversi accordi. Per evitare contenziosi, è consigliabile inserire nei contratti logistici clausole che specifichino chiaramente a chi spetta la gestione degli imballaggi e come debba avvenire la loro eventuale restituzione.
Una novità importante riguarda i corridoi dedicati ai trasporti eccezionali, gestiti e controllati attraverso l’Archivio Informatico Nazionale delle Opere Pubbliche (AINOP). Questo significa che nei contratti andranno previsti con chiarezza chi deve occuparsi delle comunicazioni, delle richieste di autorizzazione e dell’uso corretto dei corridoi.
Per riassumere quanto detto fino a ora: la spinta verso sostenibilità, procedure più snelle e maggiore sicurezza stradale si traduce in nuovi obblighi organizzativi da inserire nei contratti. Ignorare questi aspetti potrebbe creare pericolosi “vuoti” difficili da gestire se nascono problemi o dispute.
Quindi, che ruolo possono giocare i contratti logistici in questo scenario?
Il Decreto Infrastrutture 2025 segna una tappa fondamentale per la logistica italiana, introducendo meccanismi che puntano a garantire maggiore equità, trasparenza e sostenibilità. Per i giuristi e i professionisti chiamati a redigere contratti logistici, la sfida è ora quella di tradurre le nuove regole in clausole chiare, operative ed equilibrate, capaci di tutelare il trasportatore senza penalizzare il committente e di prevenire contenziosi.
L’inserimento di:
- regole puntuali sui tempi di carico e scarico
- la disciplina rigorosa dei pagamenti, la valorizzazione degli strumenti di tracciabilità e di vigilanza
- l’attenzione alla gestione degli imballaggi
- l’attenzione agli incentivi per il rinnovo del parco veicolare rappresentano solo alcune delle aree in cui i contratti devono essere aggiornati.
Ma il valore aggiunto della normativa sta anche nel favorire una cultura di maggiore responsabilità condivisa tra gli attori della filiera.
E’ quindi chiaro che i contratti logistica diventeranno sempre più non solo strumenti giuridici di regolazione dei rapporti, ma anche leve strategiche per innovare il settore, valorizzando sostenibilità, efficienza e correttezza. In un mercato caratterizzato da elevata competizione e da sfide ambientali e tecnologiche crescenti, la capacità di costruire contratti allineati con la normativa non sarà solo un adempimento formale, ma un vantaggio competitivo per imprese e operatori.
Il messaggio che emerge dalla riforma è chiaro: la logistica italiana deve crescere nella direzione di una maggiore professionalizzazione e trasparenza, e i contratti costituiscono lo strumento privilegiato per raggiungere questo obiettivo. Scrivere contratti ben strutturati, aggiornati e coerenti con le novità legislative significa non solo tutelare le parti, ma anche contribuire allo sviluppo di un settore chiave per l’economia nazionale.
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